lunedì 18 marzo 2013

E oggi per primo...

Ero tentata di propinarvi un altro dolcetto, ma per oggi ho preferito proporre un classicissimo primo piatto: Ravioli burro e salvia. L'ispirazione è arrivata grazie a una bella commedia come non ne gustavo da tempo ovvero Diverso da chi? per la regia di Umberto Carteni. 
La storia ruota attorno al simpatico triangolo amoroso di tre personaggi: Piero, il politico gay e un po’ farfallone (uno spumeggiante Luca Argentero), il suo compagno/marito Remo (Filippo Nigro, bravo come sempre), critico enogastronomico e Adele (Claudia Gerini camaleontica), la furia centrista un po’ bigotta, che riuscirà a portare scompiglio nel partito politico ma anche all’interno della vita privata del povero Piero. Quest’ultimo, attivista gay da sempre, si ritrova per errore a essere il candidato sindaco del centrosinistra, ma per portare avanti la campagna elettorale, dovrà accettare controvoglia di avere al suo fianco come vicesindaco proprio Adele, una centrista ultramoderata e contraria al divorzio, che ha fatto della famiglia la sua unica parola d’ordine. Il rapporto tra i due sembra inizialmente fortemente minato delle divergenze di credo politico, ma saranno piano piano sgretolate ed entrambi dovranno riprendere in considerazione le proprie convinzioni. 
Il ritmo esilarante di battute e scenette divertenti è anche merito del resto del cast formato da elementi come Antonio Catania, Giuseppe Cederna e Francesco Pannofino
Diverso da chi? è un film da vedere non solo perché è una commedia ben scritta e interpretata ma anche perché ha il merito di offrire numerosi spunti di riflessione sugli innumerevoli cambiamenti sociali che sono avvenuti nel nostro paese, tali da creare nuove categorie che possono benissimo essere classificate come famiglie diverse ma pur sempre famiglie.


Nel film il personaggio di Adele (Gerini) è una cuoca provetta che preferisce evitare eccessi e limitare i suoi pasti a delle tristi insalate, anche se è capace di preparare degli splendidi ravioli per poi riporli misermanete nel congelatore...
Così ho deciso di riproporveli in una ricetta povera ma dal gusto deciso!

Ingredienti (per 4 /5 persone)
Per la sfoglia: 3 uova intere e 2 tuorli, 300 gr farina 00, 300 gr semola di grano duro, olio extravergine d'oliva, vino bianco e sale
Per il ripieno: 300 gr ricotta vaccina (o mista), 200 gr di cavolo nero già lessato (o spinaci), 3 cucchiai di parmigiano reggiano, 2 albumi, sale, pepe e noce moscata

Procedimento:
1) Creare una fontana con le due farine e porvi al centro le uova, aggiungendo poi un cucchiaino di olio, un cucchiaio di vino bianco (a piacere) e un pizzico di sale;
2) Amalgamare gli ingredienti e lavorarli fino a quando l'impasto non risulterà omogeneo;
3) Fate riposare l'impasto (avvolto nella pellicola) e nel frattempo dedicatevi alla preparazione del ripieno;
4) Lavorare la ricotta insieme al cavolo nero precedentemente lessato (strizzato bene in modo da togliere l'acqua in eccesso) e tagliuzzato finemente, aggiungendo poi anche gli albumi, il parmigiano, un pizzico di pepe, sale e noce moscata;
5) Prendere una parte dell'impasto e creare con l'aiuto della "nonna papera" una sfoglia sottile larga circa 12 cm;
6) Disporre al centro della sfoglia il ripieno in quantità pari a un cucchiaino ben colmo a distanza di circa 5 cm l'uno dall'altro;
7) Inumidire i bordi della sfoglia con un pennellino, ripiegarla e con le dita premere i margini attorno al ripieno in modo da far aderire bene la pasta e far fuoriuscire l'aria all'interno;
8) Con l'ausilio di una rotella tagliapasta ritagliare dei semplici rettangoli e continuare lo stesso procedimento fino a ultimare la sfoglia e il ripieno;
9) Quando l'acqua per la pasta (precedentemente salata) è giunta a ebolizzione, immergere i ravioli e farli cucinare per almeno 5 minuti;
10) Nel frattempo far sciogliere delicatamente una noce di burro con delle foglioline di salvia, con cui poi andrete a condire i ravioli.


N.B.: Avrei dovuto farli laccare in padella con un goccetto di acqua di cottura e il burro, così sarebbero diventati belli lucidi!

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